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26 Maggio 2023IMPRESA, l’Associazione dell’Industria e delle Piccole e Medie Imprese, ha scritto al Prefetto di Latina, Maurizio Falco, in merito alle vicende legate al magistrato della sezione Fallimentare del Tribunale di Latina, Giorgia Castriota, evidenziando la necessità di un veloce chiarimento di quanto accaduto. Ribadendo la presunzione di innocenza per chiunque sia sottoposto a indagini, e confermando la massima fiducia nell’azione della magistratura, il Presidente di IMPRESA, Giampaolo Olivetti, ha ritenuto di scrivere una lettera al Prefetto Falco, dopo aver ascoltato le preoccupazioni espresse dagli imprenditori associati.
Di seguito il testo integrlale della lettera:
” Vs. Eccellenza, Le scrivo in qualità di Presidente di IMPRESA, Associazione dell’industria e della Piccola e Media Impresa, per esporLe la preoccupazione che molte imprenditrici e imprenditori nostri associati ci stanno esprimendo in questi giorni, in relazione alle indagini che hanno colpito un magistrato della sezione fallimentare del Tribunale di Latina. Inchieste condotte dalla Procura della Repubblica di Perugia, inerenti presunte azioni che sarebbero state commesse in relazione a possibili reati di corruzione, ferma restando l’assoluta presunzione di innocenza delle figure coinvolte fino a eventuale sentenza passata in giudicato.
Ribadiamo, ancora una volta, la massima fiducia nell’operato della magistratura e delle forze dell’ordine, strenuamente impegnate ogni giorno nella difesa della legalità, della trasparenza dell’operato dei principali attori della vita sociale, politica ed economica.
I nostri associati ci esprimono l’esigenza che i procedimenti inerenti il diritto fallimentare possano godere della massima trasparenza e del massimo rispetto delle vigenti leggi, considerando, inoltre, che il tessuto economico del territorio soffre ancora per la crisi derivante prima dalla pandemia e poi dagli effetti della guerra in Ucraina con aumento vertiginoso dei costi di produzione.
Una preoccupazione, Sua Eccellenza lo potrà capire, comprensibile, dopo che in anni passati si era già verificato un caso gravissimo di corruzione in quelle stanze. Potremmo quindi definirlo come un nuovo campanello d’allarme, a carico del settore produttivo del territorio provinciale.
È quindi giunto il momento, a nostro parere, per una doverosa riflessione inerente il tema della legalità e della trasparenza, che ogni componente della società è chiamato a rispettare in ogni aspetto della propria vita, personale e professionale. Rappresento un’Associazione i cui imprenditori hanno come principio ispiratore e fondante quello della legalità e investono anche molto nei procedimenti necessari a garantirla. E richiedono altrettanta legalità e trasparenza, soprattutto nel mondo che è chiamato a valutare il loro operato.
Non c’è sviluppo, non c’è impresa senza legalità e sicurezza che sono garanzie per esercitare il nostro diritto alla libertà di impresa. Parlo a nome di imprenditrici e imprenditori onesti che fanno il proprio dovere tutti i giorni, che rispettano le regole e che creano valore. Pure nelle difficoltà immani, sono testimoni silenziosi di un eroismo quotidiano, considerando l’interminabile periodo di difficoltà economica che colpisce duramente il sistema produttivo, reso, in molti casi, ancora più fragile a causa di una significativa riduzione del volume di affari, della mancanza di liquidità e di una sostanziale difficoltà di accesso al credito.
Tutto questo, purtroppo, può portare un’azienda ad una crisi finanziaria: e rispetto a queste specifiche situazioni non è più tollerabile che si verifichino fenomeni come quelli denunciati nell’ultima inchiesta giudiziaria che vede protagonista la nostra città.
Per tutto quanto esposto, desideriamo che l’attenzione posta su procedimenti, con le conseguenti valutazioni, sia sempre massima, e siamo pronti a offrire o sottoscrivere forme di collaborazioni con le istituzioni sulla legalità e la trasparenza. Una trasparenza sempre necessaria, affinché la giusta e corretta azione degli imprenditori, ma anche, dall’altra parte, una retta e inappuntabile applicazione del diritto, non siano mai messe in discussione dal cittadino”.